Un lovemark è, secondo alcune teorie di marketing, è un brand in grado di creare una relazione unica nel suo genere con i consumatori, relazione in cui la fedeltà – e l’amore, appunto – vanno ben oltre le scelte razionali del consumatore.

Il “lovemark” è diverso dal brand

Il seguente asse cartesiano ci aiuta a far comprendere cosa significa “lovemark”. Il lovemark è quel brand per cui il cliente ha raggiunto un rispetto ed un amore tale da generare una sorta di connessione emotiva.

Nel quadrante in basso a sinistra troviamo quei brand per cui i bassi livelli di rispetto e bassi livello di amore riducono il brand a una commodity. In sostanza,  trasformano la marca in un semplice tratto distintivo o, al più, a una garanzia di qualità del prodotto o servizio. Nulla in questo quadrante assicura la fedeltà del consumatore che, al contrario, sceglie tra i diversi competitor quasi sempre a partire da un principio di convenienza economica.

Il quadrante in alto a sinistra, quello in qui i livelli di amore rimangono bassi ma i livelli di rispetto sono alti, è occupato proprio da marche che hanno buone potenzialità e possono fare un lavoro di branding per diventare love brand.

Nel quadrante, il quarto, con basso livello di rispetto e alti livelli di amore, si trovano fenomeni di straordinario successo ma esclusivamente momentanei. In sostanza, si tratta delle mode passeggere del momento.

Solo nel quadrante in alto a destra, dove il segno è positivo per entrambe le coordinate Amore e Rispetto, si trovano i love brand.

Un Love Brand è, quindi, un marchio che attrae i clienti a livello emotivo. Egli, cioè, resta nel cuore e nella testa, vi si radica e non se ne va anche se il cliente si trova a dover decidere tra più scelte e tra più brand. Questi marchi generano un’attrazione così forte nei consumatori che l’acquisizione dei loro prodotti avviene non solo perché sono i preferiti del momento, ma perché le persone che scelgono di affidarsi a quel servizio o acquistare quel prodotto ne sono totalmente innamorati.

Perché diventare un Love Brand

In un momento storico di cambiamenti importanti come questo, in cui la dimensione emotiva gioca un ruolo sempre più importante nelle meccaniche di consumo.

Ti basta pensare a come è cambiato il tuo rapporto con un’azienda o il modo in cui compi gli acquisti. Qualche anno fa acquistavamo un prodotto perché era utile; oggi, invece, perché ci offre un’esperienza unica ed indimenticabile.

Cosa può fare un Brand per distinguersi dagli altri e diventare lovemark?

I lovemark non si limitano a commercializzare i propri prodotti o servizi: i marchi che si stanno mettendo davvero in gioco stanno cercando di raccontare la loro storia nel modo più originale possibile.

Le attività che scelgono di seguire questa strada devono rispondere in modo profondo e molto mirato alle esigenze dei propri clienti. Essere un Love Brand significa anche essere irresistibili e memorabili. Bisogna comprendere l’asperità emotiva dei clienti in modo che essi non prendano in considerazione nessun’altra alternativa. E perché dovrebbero farlo? Perché sono coinvolti emotivamente dall’azienda, da ciò che vende, ma soprattutto da ciò che rappresenta.

Distinguersi dalla concorrenza

Diventare Love Brand permette prima di tutto di distinguersi dalla concorrenza ed essere più visibili nel proprio settore. Ma al di là della necessità di rendersi diversi dai propri competitors, in una società in cui le persone hanno bisogno d’identificarsi con valori forti, l’obiettivo è diventare un vero e proprio punto di riferimento!

Fidelizzare i clienti

Come in una vera e propria storia d’amore o d’amicizia, la relazione tra un cliente e il suo brand deve essere stuzzicante, travolgente, emozionante e, sì, paradossalmente comprendere anche a una certa routine.

Mantenere relazioni reali con i clienti richiede attenzione e sforzi che dimostrino che il brand li ascolti e, soprattutto, li conosca davvero. La fedeltà si basa anche sul prestare particolare attenzione alle loro richieste e alle loro domande.

I Love Brand hanno quindi bisogno di personalizzare le relazioni con essi per garantirsi un successo duraturo.

Apple è uno degli esempi più di scuola di lovemark, con la capacità che ha avuto di trasformare i suoi dispositivi in un vero e proprio status symbol, tanto rappresentativo quanto irrinunciabile per una certa nicchia di consumatori.

Anche molti brand automobilistici sono da considerare love brand: il legame affettivo con la prima automobile guidata non di rado è tale da giustificare per anni la preferenza verso la stessa casa produttrice. Per una ragione simile, perché presente in tavola da quando si è bambini e in grado di giocare sulla nostalgia, anche Coca-Cola è un buon esempio di lovemark.

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